domenica 6 dicembre 2009

Gli esperimenti segreti della Snia Bpd di Colleferro


Tutti o quasi sono a conoscenza dei principali misfatti ai danni dell'ambiente delle aziende del Comprensorio Industriale di Colleferro. Non molti invece sanno che all’interno della SNIA BPD 25 anni fa ci si è resi di fatto partecipi dell’occultamento di prove relative ad una delle famose stragi ancor oggi senza colpevoli. "Scoprite la verità sul MiG-23 libico (caduto a Castelsilano) e avrete trovato la chiave della strage di Ustica", disse nel 1990 l'ex presidente del Senato Giovanni Spadolini. Aveva ragione. Dalle ultime battute dell’inchiesta emerse con chiarezza che la versione sull’ “incidente" del Mig, fornita dall'Aeronautica e avallata dal governo dell'epoca, era falsa. Quel caccia, si schiantò sulla Sila "nel giugno del 1980" - non il 18 luglio - e verosimilmente la stessa sera del DC9 Itavia. Per quanto riguarda la strage di Ustica ancora oggi ci sono ricorsi in appello; per ultimo la stessa Itavia, come parte civile, con sentenza della cassazione nel 2009. Ma il MiG libico che fine fece? Nel Capo 2° – Capitolo XV – Gli esperimenti della Snia BPD di Colleferro della sentenza-ordinanza ne abbiamo notizia. Alcune parti del MiG non vennero restituite ai libici e nel 1984 il SIOS (Servizio Informazioni Operative e Situazione) fece richiesta al S.I.S.MI (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) per l’affondamento di alcune casse contenenti i materiali in questione, operazione che non venne mai attuata. Il 9 novembre 1984, però, diversi di tali reperti furono trasportati presso il Centro Balistico della Società SNIA-BPD, nello Stabilimento di Colleferro, per una prova di scoppio in “anfiteatro” della testa di guerra del missile Aspide. Ciò al fine di verificare la capacità di missili occidentali nel perforare schermi di acciaio di velivoli in dotazione al Patto di Varsavia e a paesi d’interesse come la Libia. Sulla condotta dell’esperimento sono stati espressi molti dubbi e nelle carte sequestrate presso la Snia BPD non è stata rinvenuta alcuna documentazione di questa prova. Quello che si può dire è che in tal modo l’Aeronautica Militare di fatto cancellò le ultime prove che forse oggi avrebbero potuto ricondurre al collegamento tra “gli incidenti” del MiG libico e del DC Itavia. Nel patto di “amicizia” da 5 miliardi di dollari con la Libia, il nostro Governo potrebbe anche farsi rivelare cosa è avvenuto quel 27 Giugno 1980, in cui sappiamo per il momento solamente che persero la vita 81 persone.

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